Citomegalovirus, AntiCito OnlusIl Citomegalovirus (CMV) è un virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Si tratta di un agente infettivo molto comune: nei Paesi sottosviluppati il 90-100% della popolazione ne è contagiata, mentre in quelli occidentali il 60-80% degli adulti presenta anticorpi anti-Citomegalovirus nel siero. I sintomi, in età adulta e anche nell’infanzia, sono simili a quelli dell’influenza o della mononucleosi. Il virus è però particolarmente pericoloso se contratto dal feto, con una trasmissione verticale madre – figlio: in questo caso si parla di Citomegalovirus congenito in gravidanza.

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In America esponenti di istituzioni, ricerca, industria e associazioni di pazienti si sono incontrati per analizzare gli aspetti di un'eventuale campagna di vaccinazione

STATI UNITI - Il virus del citomegalovirus umano (CMV), che ogni anno colpisce 30000 neonati solo negli Stati Uniti provocando circa 400 morti e 5000 disabilità permanenti, è considerato uno dei target ad alta priorità nella salute pubblica.
L'anno scorso alcuni esponenti delle università, dell'industria, della ricerca e delle associazioni di pazienti americane si sono riuniti nell'ambito di un incontro multidisciplinare organizzato dalle istituzioni governative, allo scopo di definire e analizzare le priorità e le criticità collegate allo sviluppo di un vaccino contro il CMV. I risultati sono stati riassunti dal Dr.Philip R. Krause del "Centro per la Valutazione Biologica e la Ricerca" della Food and Drug Administration (FDA) e pubblicati recentemente sulla rivista "Vaccine".

Il calendario 2014 realizzato per sostenere l’associazione AntiCito Onlus. E' possibile acquistarlo su www.rugbyforlife.it

Un 2014 all’insegna della prevenzione e del supporto alle famiglie che affrontano la battaglia del citomegalovirus, un agente infettivo molto comune che se contratto in gravidanza può comportare gravissime problematiche per il nascituro.
Per questo i campioni della nazionale italiane di rugby dedicano il loro calendario 2014 al sostegno di AntiCito Onlus, associazione che da anni si impegna a promuovere la prevenzione e a far conoscere l’esistenza della terapia, che In italia molti medici purtroppo ancora ignorano.

All’Ospedale San Salvatore dell’Aquila test gratuiti grazie al contributo di Biotest

L'Aquila - All'Ospedale San Salvatore si eseguono esami gratuiti sulle gestanti, volti a prevenire e curare l'infezione da  Citomegalovirus. Il servizio è attivo dallo scorso anno ed è sotto il controllo del Prof.Giovanni Nigro, direttore del reparto pediatrico dell'ospedale che, grazie al contributo di Biotest, ha dato vita a un vero e proprio servizio di screening.

L’esperienza di Giada Benetton: la terapia ha salvato mia figlia Isabella
Osservatorio Malattie Rare mette a disposizione un esperto online per le vostre domande

Roma - Il citomegalovirus (CMV) è un agente infettivo molto comune, tanto che il 60-80% degli adulti presenta anticorpi anti-CMV. I sintomi sono simili a quelli dell'influenza o della mononucleosi e nella maggior parte dei casi l'infezione non ha conseguenze rilevanti. Durante la gravidanza però contrarre questa infezione diventa estremamente rischioso: il virus potrebbe essere trasmesso al feto, che non è dotato delle armi immunitarie per combatterlo. In questo caso si parla di “citomegalovirus congenito”.

Con il marito Andrea ha fondato l'Associazione Anticito. Oggi aiutano le famiglie a sostenere i costi di una terapia che può salvare la vita del nascituro ma non è fornita dal SSN e ha costi elevatissimi e chiedono lo screening gratuto per tutte le gestanti

Il citomegalovirus è un agente infettivo molto comune che, se contratto in gravidanza, può essere trasmesso al feto e causare danni gravi o gravissimi al nascituro. In Italia di citomegalovirus si parla troppo poco, forse perché la terapia non è ancora stata approvata.
Giada Briziarelli Benetton era incinta della sua terza figlia, Isabella, quando ha scoperto di aver contratto questa infezione. Pensava di avere una brutta influenza, si sentiva stanca e debole. Nel fare le analisi del sangue che vengono mensilmente prescritte alle Gestanti Giada ha effettuato anche l'analisi per il citomegalovirus, un semplice esame che però troppi medici ancora non prescrivono.

Grazie al "test di avidità" è possibile riconoscere le infezioni primarie, quelle più a rischio

EGITTO - L'infezione da citomegalovirus umano (CMV), presente in 0.15-2 per cento delle gravidanze, è la causa principale di malformazione congenita nei paesi in via di sviluppo e viene trasmessa al feto fino al 40 per cento dei casi.
Il rischio più alto di malformazioni fetali incorre in presenza di infezioni primarie, cioè infezioni contratte da donne in gravidanza che non sono mai venute a contatto con il virus, quindi non hanno sviluppato gli anticorpi specifici. La maggior parte delle persone è però già entrata in contatto con il virus, che rimane latente per anni e può riattivarsi causando infezioni secondarie, decisamente meno pericolose per il feto.

Identificare presto l’infezione permette di intervenire per salvare l’udito dei bambini

Un recente studio, pubblicato su The Israel Medical Association Journal, ha reso noti i risultati di un progetto pilota di screening neonatale per l’infezione da citomegalovirus congenito (CMV).
L’infezione da citomegalovirus colpisce lo 0,4 % circa dei neonati in Israele, la maggior parte dei quali non presentano alcuna sintomatologia. Di questi però circa il 20% svilupperà negli anni successivi un deficit uditivo dovuto all’infezione, che però potrebbe essere prevenuto grazie a un corretto sistema di screening neonatale.

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