Citomegalovirus, AntiCito OnlusIl Citomegalovirus (CMV) è un virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Si tratta di un agente infettivo molto comune: nei Paesi sottosviluppati il 90-100% della popolazione ne è contagiata, mentre in quelli occidentali il 60-80% degli adulti presenta anticorpi anti-Citomegalovirus nel siero. I sintomi, in età adulta e anche nell’infanzia, sono simili a quelli dell’influenza o della mononucleosi. Il virus è però particolarmente pericoloso se contratto dal feto, con una trasmissione verticale madre – figlio: in questo caso si parla di Citomegalovirus congenito in gravidanza.

Consulta il nostro servizio L'ESPERTO RISPONDE: clicca QUI per accedere alla sezione dedicata al Citomegalovirus congenito.

Per ulteriori approfondimenti clicca qui.

BELGIO - L'infezione da citomegalovirus (CMV), contratta dalla donna in gravidanza e trasmessa al feto, rappresenta una delle cause più frequenti di sordità sensorineurale congenita nei bambini, spesso accompagnata da ritardi nello sviluppo cognitivo.
La perdita dell'udito causata dal virus varia nei diversi casi per quanto riguarda la gravità e l'insorgenza, si registrano infatti casi unilaterali o bilaterali, a insorgenza precoce o tardiva, stabili o progressivi e la scelta della cura, in particolare nei bambini con sordità bilaterale grave, ricade solitamente sull'impianto cocleare.

Un team di ricercatori del Johns Hopkins Children's Center di Baltimora (USA) ha scoperto che la proteina NOD2 (un recettore presente in diversi tipi di cellule immunitarie), regola le reazioni del corpo al citomegalovirus, avviando una cascata di segnalazioni chimiche che frenano la diffusione del patogeno.
I risultati dello studio pubblicato sulla rivista Plos One offrono quella che gli studiosi statunitensi ritengono sia la prima prova del fatto che una proteina specializzata nella rilevazione dei batteri si attivi anche quando "annusa" un virus a DNA della famiglia degli Herpes virus.

Uno studio francese chiarisce alcuni aspetti fisiopatologici dell’infezione che, se contratta in gravidanza, può essere molto pericolosa

PARIGI - Diversi studi clinici suggeriscono che l'infezione da citomegalovirus congenito abbia conseguenze sullo sviluppo del cervello e sugli esiti neurologici diverse a seconda dell'età gestazionale in cui avviene il contagio, tuttavia ci sono pochi dati disponibili riguardanti i meccanismi fisiopatologici del virus durante lo sviluppo.
Il gruppo di ricerca delle dottoresse Homa Adle-Biassette e Natacha Teissier dell'Università Paris Diderot ha condotto analisi neuropatologiche, istologiche e immunologiche sui cervelli di 16 feti non sopravvissuti all’infezione (di età gestazionali comprese tra le 23 e le 28 settimane) e i risultati sono stati pubblicati questo mese su "Journal of Neuropathology and Experimental Neurology".

Solo i casi sintomatici fin dalla nascita gravi vengono riconosciuti con la valutazione clinica

Tra i bambini nati con l’infezione da citomegalovirus congenito (CMV), contratta per via materna durante la gravidanza, circa il 15% presenta sintomi gravi già alla nascita. Questi bambini rischiano di sviluppare danni neurologici a lungo termine, che può provocare loro disabilità severa.
Non tutti i bambini affetti da CMV presentano però alla nascita sintomi così gravi da essere immediatamente riconosciuti come tali. Spesso le sintomatologie lievi vengono trascurate, anche se possono trasformarsi in danni gravi, come la sordità. Per questo le pubblicazioni più recenti sostengono la necessità di uno screening neonatale per il citomegalovirus.

Diagnosi precoce e prevenzione sono essenziali. Negli USA il CMV costa 2 miliardi di dollari all’anno

CANADA - Delia J. fa l'infermiera in un grande ospedale, ha lavorato nel reparto emergenze fino all'inizio del terzo trimestre di gravidanza. Una gravidanza serena fino a quando un esame con ultrasuoni ha rilevato diverse anomalie nella crescita del bambino, che è poi nato privo di vita alla 36esima settimana.
Sandy S. è invece maestra all'asilo e mamma di Jane, una bimba di un anno che fatica ad avere interazioni sociali e ha problemi di linguaggio a causa di una grave forma di sordità sensori-neurale. Delia racconta di non essere sempre riuscita, durante le emergenze in cui anche i secondi sono fondamentali, a lavarsi le mani quando avrebbe dovuto, Sandy invece non aveva mai sentito parlare del citomegalovirus, che ha probabilmente contratto dai bambini nel suo asilo e ora entrambe, come migliaia di donne nel mondo, ne devono affrontare le tragiche conseguenze.

La sordità è una delle conseguenze più comuni all'infezione contratta in gravidanza. Un team israeliano ha ottenuto miglioramenti nell'83 per cento dei casi mediante terapia con ganciclovir/valganciclovir

ISRAELE - L'infezione da citomegalovirus (CMV), contratta dalla madre in gravidanza e trasmessa al feto, è una delle principali cause di perdita dell'udito sensorineurale infantile nei paesi industrializzati, essendo responsabile del 15-25 per cento dei casi negli Stati Uniti.
La maggior parte dei bambini presenta i sintomi già alla nascita, tuttavia in una minoranza dei casi la perdita graduale dell'udito può insorgere anche mesi o anni dopo la nascita ed essere difficile da diagnosticare.

REGNO UNITO - In un articolo recentemente comparso sul "Journal of Clinical Virology", gli esperti del dipartimento di Virologia del Northern General Hospital di Sheffield rispondono a 5 quesiti sull'infezione da citomegalovirus (CMV) in gravidanza, dai test diagnostici alle terapie disponibili.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni