AMBURGO – “Il fatto che la Germania abbia dei livelli di colesterolo tra i più alti al mondo è inimmaginabile, ma comprensibile”, ammette Cornelia Poletto, proprietaria di un ristorante e di una scuola di cucina ad Amburgo. “La cucina tradizionale tedesca era molto pesante: di base si mangiavano i prodotti del luogo, tante patate, carne, salse pesanti, e questo, in sostanza, è ciò che ci arrivava in tavola ogni giorno. Ovviamente sono pasti tipicamente tedeschi, che non rientrano esattamente nella dieta di chi ha bisogno di un'alimentazione a basso contenuto di colesterolo”.

“C'è un movimento su scala mondiale per la buona salute: la mia missione è di aiutare e sostenere le persone a prendersi cura della propria alimentazione in modo che sia divertente, saporita e abbia degli effetti positivi tangibili, riscontrabili anche nelle analisi mediche”, continua la ristoratrice. “Anche il mio amico Peter ha il colesterolo alto, e l'anno scorso è stato operato al cuore. Non lo diresti mai, perché è magro, fa esercizio, mangia sano, allora ti viene da pensare che si tratti di familiarità: non si può dare sempre all'alimentazione la colpa di tutto. Puoi fare tanta prevenzione, ma a volte ti colpisce lo stesso, malgrado tutto”.

“Non ero andato dal medico per controllare il colesterolo, ma poi mi ha chiamato lui, dicendomi di andare subito nel suo studio”, ricorda Peter Schmidt. “Sono rimasto di sasso, perché i valori erano veramente alti. Mi ha dato un limite di tempo, e ha detto che se continuavo così, il cuore non sarebbe durato. Siccome avevo già dei danni cardiaci, poteva succedere ancora più in fretta, e ovviamente non era quello che volevo.  È stato un avvertimento chiarissimo: ho cambiato subito stile di vita, ma c'erano dei segnali che lasciavano presagire una familiarità. Mio padre è morto per questo motivo, e mio fratello ha avuto infarti plurimi provocati dal colesterolo: perciò ero avvisato. Ma in vacanza ho smesso di assumere i farmaci perché mi sentivo bene e credevo che non potesse succedere niente di grave”.

“Il mio obiettivo – riprende Cornelia Poletto – è prendermi cura innanzitutto dell'ambiente che mi circonda e cercare di arrivare alle persone, e posso farlo qui a due passi da casa, nel mio ristorante. Sento sempre il bisogno di trasmettere qualcosa agli altri, che li aiuti e migliori la loro salute. Nel mio lavoro da chef posso farlo con facilità, perché a tutti piace mangiare. La scuola di cucina, per me, è diventata semplicemente un posto dove possono venire degli ospiti interessati a cui piace mangiare, ma che vogliono anche imparare qualcosa. Cercano consigli e suggerimenti, e in più vogliono imparare qualcosa sull'alimentazione. Per me è importantissimo che la nostra generazione si interessi di più all'alimentazione sana, e sono convinta di poter dare il mio contributo a questo scopo”.

Storia tratta dal lungometraggio “Heart Felt” della regista americana Cynthia Wade, premio Oscar per il miglior documentario nel 2008. È possibile vederlo, intero o in “pillole”, sul nuovo sito abbassiamoilcolesterolo.it, promosso da Sanofi e Regeneron per sensibilizzare e informare sui rischi cardiovascolari correlati all'ipercolesterolemia.

Articoli correlati

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni