Marco Epifani racconta la sua esperienza con la neurostimolazione applicata agli esiti da paralisi cerebrale infantile
Nel dicembre scorso, Osservatorio Malattie Rare (OMaR), con il contributo non condizionante di Ottobock, ha organizzato il webinar "I veri supereroi indossano la neurotuta. Neurostimolazione applicata alle malattie rare". Durante l'evento, Marco Epifani, un giovane affetto da paralisi cerebrale infantile, ha raccontato la propria esperienza e il percorso fisioterapico con la neurotuta Exopulse Mollii Suit (clicca qui o sull’immagine dell’articolo per guardare il video).
L'ESPERIENZA DI MARCO
Marco ha spiegato come l'utilizzo della neurotuta Exopulse Mollii Suit abbia avuto un impatto significativo nella sua vita quotidiana. “La prima volta che l'ho indossata, ho sentito un'immediata sensazione di rilassamento muscolare. La spasticità si riduce e mi sento più libero nei movimenti”. Questo effetto gli permette di affrontare meglio le attività quotidiane e di proseguire il percorso fisioterapico con maggiore efficacia.
Marco ha sottolineato che una delle sfide principali per chi ha una condizione come la sua è la rigidità muscolare, che ostacola i movimenti e rende più faticose azioni apparentemente semplici. “Grazie alla neurotuta, riesco a camminare con maggiore fluidità e sento meno dolore dopo le sessioni di fisioterapia”. Questo beneficio si riflette anche sulla sua autonomia e sulla qualità della vita.
UN SUPPORTO CHE VA OLTRE LA TERAPIA
Oltre agli aspetti fisici, Marco ha evidenziato l'importanza dell'impatto psicologico e motivazionale della neurotuta. “Sapere che posso migliorare, che posso fare di più, mi dà una spinta in più per affrontare le sfide quotidiane”. Il miglioramento della mobilità gli ha permesso di vivere con maggiore serenità e di affrontare con più sicurezza le attività giornaliere.
L'esperienza di Marco dimostra come la Exopulse Mollii Suit possa rappresentare un valido supporto per le persone con malattie neurologiche, non solo dal punto di vista motorio ma anche per il benessere generale. Il suo racconto si inserisce nel dibattito sull'importanza delle tecnologie innovative nella riabilitazione e nella gestione delle malattie rare.
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