La leucodistrofia metacromatica (MLD) è una grave patologia neurodegenerativa, rara e progressiva, appartenente al gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale. La MLD è causata da mutazioni a carico del gene ASA (noto anche come ARSA), che codifica per l’enzima arisolfatasi A, deputato al metabolismo di sostanze chiamate solfatidi. In rari casi, la patologia è dovuta a mutazioni nel gene PSAP, responsabile della sintesi di diverse proteine, le saposine: tra queste la saposina B, che funge da attivatore dell’enzima ASA. Il difetto genetico all’origine della malattia determina un deficit di arisolfatasi A e un conseguente accumulo di solfatidi nell’organismo, in particolare presso la guaina mielinica che avvolge e protegge le cellule nervose.

Il codice di esenzione della leucodistrofia metacromatica è RFG010 (afferisce al gruppo "Leucodistrofie").

Si distinguono tre principali forme cliniche di leucodistrofia metacromatica: tardo-infantile (con insorgenza tra i 6 mesi e i 2 anni), giovanile (a sua volta suddivisa in giovanile precoce, con insorgenza tra i 4 e i 6 anni, e giovanile tardiva, con insorgenza tra i 6 e i 12 anni) e adulta (con insorgenza dopo i 12 anni). Tutte le forme di MLD comportano un progressivo deterioramento delle funzioni motorie e neurocognitive, con diversa gravità a seconda dell’età di insorgenza della malattia: le varianti infantile e giovanile sono le più severe. I sintomi della leucodistrofia metacromatica includono convulsioni, difficoltà a parlare e camminare, disturbi del comportamento e alterazioni della personalità.

Ad oggi non esiste una vera e propria cura per la MLD. In casi selezionati viene proposto un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da cordone ombelicale, che può stabilizzare le funzioni neurocognitive. Dal 2020 è disponibile in Europa la prima terapia genica per la patologia, indicata per i bambini affetti da MLD in forma tardo-infantile o giovanile-precoce.

Consulta il nostro servizio L'ESPERTO RISPONDE: clicca QUI per accedere alla sezione dedicata alla leucodistrofia metacromatica.

Fonti principali:
- Sevin C, Aubourg P, Cartier N “Enzyme, cell and gene-based therapies for metachromatic leukodystrophy” J Inherit Metab Dis (2007)
- Gieselmann V, Krageloh-Mann I “Metachromatic leukodystrophy. An update” Neuropediatrics (2010)
- Telethon
- National Organization for Rare Disorders (NORD)

I ricercatori dell'Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica

Il farmaco è il risultato dell’alleanza strategica tra Fondazione Telethon, IRCCS Ospedale San Raffaele e l’azienda Orchard Therapeutics

Milano – È stata approvata in Europa la prima terapia genica al mondo per una rara e gravissima malattia neurodegenerativa di origine genetica, la leucodistrofia metacromatica: ad annunciarlo sono Fondazione Telethon, Ospedale San Raffaele e l’azienda produttrice, Orchard Therapeutics, dopo la comunicazione ufficiale della Commissione europea che ha concesso un’approvazione senza restrizioni (full approval). Un risultato che è frutto di un percorso iniziato oltre 15 anni fa all’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano – dove si è dimostrato il razionale a livello prima scientifico e poi clinico a supporto di questo trattamento all’avanguardia – e portato a termine dall’azienda anglo-americana Orchard, che nel 2018 ne ha acquisito la licenza esclusiva.

Agenzia Europea per i Medicinali

Entro la fine dell’anno, la Commissione Europea dovrebbe pronunciarsi sull’approvazione ufficiale del farmaco

La leucodistrofia metacromatica (MLD) è una malattia genetica molto rara e grave che comporta danni neurologici e regressione dello sviluppo: nelle sue forme più severe e comuni colpisce neonati e bambini, che perdono rapidamente la capacità di camminare, parlare e interagire con il mondo che li circonda. Ora, per molti di questi piccoli pazienti si avvicina la possibilità di un trattamento mirato, in grado di affrontare direttamente la causa della patologia. Pochi giorni fa, infatti, il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato l’approvazione della terapia genica sperimentale Libmeldy: il parere del CHMP sarà ora esaminato dalla Commissione Europea (CE), che entro la fine dell’anno dovrebbe esprimersi sull’eventuale immissione in commercio del farmaco.

Terapia genica

Il trattamento, nato da una collaborazione tra GSK e l'SR-Tiget di Milano, è stato acquisito nel 2018 da Orchard Therapeutics

Boston (U.S.A.) e Londra (REGNO UNITO) – Si riducono i tempi per un'eventuale approvazione di OTL-200, una terapia genica in sviluppo per il trattamento della leucodistrofia metacromatica (MLD): il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha infatti concesso al farmaco una valutazione accelerata. OTL-200 è una terapia genica ex vivo, autologa, basata su cellule staminali ematopoietiche e studiata per il trattamento della MLD. La molecola, nata da una collaborazione avviata nel 2010 tra GSK e l'Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano, è stata poi acquisita nell'aprile 2018 da Orchard Therapeutics.

Terapia genica

Dati clinici aggiornati sono stati presentati al congresso SSIEM 2019

Boston (USA) e Londra (REGNO UNITO) - Nel corso del congresso annuale della Società per lo studio dei Difetti Congeniti del Metabolismo (SSIEM), tenutosi a Rotterdam (Paesi Bassi) a inizio settembre, sono stati presentati i risultati di un’analisi integrata dei dati relativi a OTL-200, una terapia genica per il trattamento della leucodistrofia metacromatica (MLD) sviluppata da Orchard Therapeutics in collaborazione con l’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano. I risultati evidenziano gli effetti clinici positivi di OTL-200 nel trattamento della MLD e il buon profilo di sicurezza della terapia.

Guido De Barros

Guido De Barros, presidente dell'associazione Voa Voa! Onlus, descrive il progetto, che durerà tre anni e sarà coordinato dall'Ospedale Meyer

Firenze – La Toscana si conferma sempre più una Regione pioniera, punto di riferimento per lo screening neonatale italiano. Già nel settembre dello scorso anno il pannello del test è stato esteso alle malattie da accumulo lisosomiale (malattia di Pompe, malattia di Fabry e mucopolisaccaridosi I) e alle immunodeficienze combinate severe (SCID); ora è imminente anche per l'atrofia muscolare spinale (SMA). Le patologie indagate nei neonati toscani sono ora 45, e non ci si ferma qui: il prossimo passo potrebbe essere l'introduzione di questo test di diagnosi precoce per un'altra malattia metabolica rara: la leucodistrofia metacromatica (MLD).

Al centro del progetto adrenoleucodistrofia X-linked e leucodistrofia metacromatica

Firenze - Sono malattie dai nomi quasi impronunciabili: adrenoleucodistrofia X-linked e leucodistrofia metacromatica. La prima rientra nelle malattie perossisomiali ed ha un’origine genetica: famosa è una delle terapie che si usa per curarla. Parliamo dell’Olio di Lorenzo, miscela di glicerolo trioleato e glicerolo trierucato, combinato ad una dieta povera di particolari acidi grassi. Una terapia scoperta negli Stati Uniti dai signori Odone per amore del figlio malato, Lorenzo appunto, che funziona in alcune particolari forme. La seconda ha pure un'origine genetica ma rientra nelle patologie da accumulo lisosomiale (LSD), ed è divenuta nota al grande pubblico grazie ad un'altra coppia di genitori determinati, i coniugi De Barros, che non si sono arresi di fronte alla degenerazione della loro piccola Sofia.

Un articolo pubblicato sull'Orphanet Journal of Rare Diseases ha riportato i risultati di uno studio di coorte che ha avuto lo scopo di osservare il decorso naturale della leucodistrofia metacromatica (MLD) in relazione agli aspetti linguistico e cognitivo nei pazienti affetti da questa malattia rara. La leucodistrofia metacromatica è una malattia genetica neurodegenerativa. Provoca nel paziente la progressiva demielinizzazione delle fibre nervose con conseguente regressione dello sviluppo cognitivo e morte precoce. Attualmente è in fase di studio una terapia enzimatica sostitutiva per la MLD e, spiegano gli autori dello studio, è proprio a sostegno delle sperimentazioni terapeutiche che è necessario conoscere in modo approfondito il decorso naturale della malattia.

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