Il carcinoma a cellule di Merkel (CCM), definito anche come 'carcinoma neuroendocrino della cute', è una rara forma di tumore della pelle che origina da un particolare sottogruppo di cellule neuroendocrine cutanee, le cosiddette cellule di Merkel. Si tratta di una malattia tumorale primitiva caratterizzata dalla comparsa di lesioni epidermiche eterogenee che si manifestano specialmente nelle zone della testa e del collo. Il carcinoma a cellule di Merkel può dare luogo a metastasi che complicano notevolmente la prognosi dei pazienti. Attualmente, è in avanzato stato di approvazione una terapia innovativa basata su un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina PD-L1 e utilizzabile proprio nella fase metastatica della malattia.

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Darmstadt (GERMANIA) e New York (USA) – Merck e Pfizer Inc. hanno annunciato che la Commissione Europea ha rilasciato l’autorizzazione all’immissione in commercio per avelumab (nome commerciale Bavencio®) in monoterapia per il trattamento negli adulti del carcinoma a cellule di Merkel metastatico, un tumore cutaneo aggressivo e raro. L’autorizzazione centralizzata europea consente l’immissione in commercio di avelumab come medicinale soggetto a prescrizione medica nei 28 paesi dell’Unione Europea (UE), oltre che in Norvegia, Liechtenstein e Islanda. Avelumab sarà disponibile per i pazienti europei nei prossimi mesi, a partire da Germania e Regno Unito, dove il lancio è previsto già a ottobre 2017.

Sono i risultati di uno studio statunitense real-world, utile per capire quanto siano più efficaci i nuovi farmaci inibitori del checkpoint immunitario come avelumab

Dallas (U.S.A.) – Il carcinoma a cellule di Merkel è un tumore della pelle raro e aggressivo che si verifica più frequentemente nei pazienti anziani e immunocompromessi. Negli Stati Uniti ci sono circa 1.500 casi all'anno di questa neoplasia, la cui incidenza è aumentata drasticamente negli ultimi 20 anni.

Se approvato, il farmaco potrebbe rappresentare il primo trattamento immunoterapico indicato nell'UE per questo tumore cutaneo raro e aggressivo. La decisione della Commissione Europea è prevista per il terzo trimestre del 2017

DARMSTADT (GERMANIA) – Ancora pochi mesi e il primo farmaco per il trattamento di un tumore cutaneo raro e aggressivo come il carcinoma metastatico a cellule di Merkel (mMCC), potrebbe essere approvato anche in Europa. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha infatti raccomandato l'approvazione di avelumab come monoterapia per il trattamento dei pazienti adulti con mMCC: lo hanno reso noto venerdì scorso le aziende Merck e Pfizer, che l'hanno sviluppato congiuntamente. Ora la Commissione Europea dovrà esaminare la raccomandazione del CHMP, con una decisione prevista per il terzo trimestre del 2017.

Si tratta del primo trattamento autorizzato dalla FDA per i pazienti con tumore in fase metastatica. A breve dovrebbe arrivare anche il parere del CHMP europeo

La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha recentemente approvato l'impiego del farmaco avelumab (20mg/ml) per il trattamento del carcinoma a cellule di Merkel (MCC) in fase metastatica, sia in pazienti adulti che in pazienti pediatrici con almeno 12 anni d'età. L'indicazione è stata autorizzata dalla FDA tramite revisione accelerata, per cui l'approvazione è subordinata alla verifica dei benefici del farmaco in ulteriori studi di conferma. Avelumab è un'immunoterapia per uso endovenoso sviluppata in collaborazione da Merck e Pfizer. Negli USA verrà commercializzata con il marchio Bavencio®.

Dottoressa Roberta Di TuriLa dr.ssa Roberta Di Turi (ASL Roma 3): “Le opzioni terapeutiche sono poche, e non risolutive”

ROMA – tumori neuroendocrini sono relativamente rari e rappresentano meno dello 0,5% di tutti i tumori maligni. In Italia si registrano 3-4 nuovi casi ogni 100.000 persone in un anno, il che equivale a circa 2.500-2.700 nuovi casi all'anno. “Queste neoplasie possono essere diagnosticate anche in bambini e adolescenti, ma sono decisamente più comuni tra gli adulti e gli anziani: sono tumori a bassa incidenza ma ad alta prevalenza, poiché spesso i pazienti convivono per molti anni con la malattia”, spiega la dr.ssa Roberta Di Turi, Direttore U.O.C. Farmacia Ospedaliera della ASL Roma 3.

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