Buonasera dottoressa, mio padre è affetto da cirrosi autoimmune scompensata, ha 76 anni, è ricoverato in azienda ospedaliera di Padova all'ottavo piano del policlinico nel centro regionale per le malattie del fegato, ha una infezione che sta curando con antibiotico molto potente (non sono a conoscenza del nome). La cosa che mi preoccupa è che la diuresi è poca, 600/700 ml, nonostante faccia Lasix in pompa: potrebbe essere l'antibiotico che stia danneggiando i reni? Se sì è possibile torni ad una diuresi normale una volta terminato l'antibiotico? Sono un po' preoccupato perché dovessero fermarsi i reni i problemi sarebbero irreversibili. Ringraziandola porgo cordiali
saluti.
Elio
Risponde la Professoressa Annarosa Floreani, Professore Associato in Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche, Università di Padova.
Grazie della domanda alla quale purtroppo non è possibile dare una risposta perchè si tratta di una complicanza di una malattia di fegato in stadio avanzato. Il paziente cirrotico da qualunque causa può andare incontro ad infezioni in qualunque distretto del corpo, compreso il liquido ascitico e può andare incontro anche ad un'insufficienza renale.
In centro dove è ricoverato il signore è di altissima eccellenza per la cura di queste complicanze ed è all'avanguardia nella conoscenza dei farmaci che si possono impiegare. Sono sicura pertanto che suo padre è in ottime mani.
Per saperne di più vai alla sezione MALATTIE EPATICHE AUTOIMMUNI.
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