Il Ministero del Lavoro chiarisce: “manca la copertura economica, niente proroga”
Niente più smart working garantito e niente più assenza equiparata a ricovero ospedaliero, nemmeno per i più fragili. Questo in sintesi il messaggio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, interrogato sul tema dalla deputata Segneri (M5s) in XI Commissione Lavoro.
“Voglio precisare che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha proposto l'inserimento di una specifica norma che potesse prorogare al 30 giugno 2022 le tutele specifiche di cui all'articolo 26, commi 2 e 2-bis, del decreto-legge n. 18/2020 (c.d. Cura Italia), ma non è stato possibile adottare in via definitiva tali misure nell'ambito del nuovo provvedimento d'urgenza per problemi di copertura finanziaria”. Con queste parole la Sottosegretaria per il lavoro Rossella Accoto ha chiarito la posizione del Ministero. (Atto Camerale completo disponibile a questo link).
La copertura delle tutele nei confronti dei lavoratori fragili introdotte dal Decreto n. 18/2020 era stata prorogata fino al 31 marzo in fase di conversione in legge del DL 221/2021 e prevedeva la priorità nell’attivazione dello smart working per i soggetti fragili e, laddove la prestazione lavorativa non fosse svolgibile in modalità agile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero.
Condivisibile la replica di Segneri, che si dichiara inevitabilmente non soddisfatta della risposta, in quanto la mancanza di copertura finanziaria della proroga della misura non ne giustifica la mancata previsione, alla luce della delicatezza della questione.
Come abbiamo già avuto modo di illustrare, lo scorso 4 aprile anche l’On. Delmastro Delle Vedove (FDI) aveva depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro per le disabilità, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, chiedendo per l’appunto se il Governo intendesse “adottare iniziative normative volte a prorogare fino al 30 giugno 2022 la previsione del lavoro agile per i lavoratori fragili”. La suddetta interrogazione risulta, a oggi, priva di una risposta.
Analoga preoccupazione ha affidato a una nota anche l’On. Nunzio Angiola (Azione). “Il DL 24 del 2022, sul superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia ha inspiegabilmente escluso la proroga tanto nel pubblico quanto nel privato del diritto allo smart working per i lavoratori fragili. Se poi la spiegazione è la mancanza di risorse finanziarie, allora siamo davvero fuori strada, perché in questo ambito non bisogna lesinare risorse”.
“Sono stato sollecitato nei giorni scorsi – prosegue l’On. Angiola – dal foggiano Cesare Gaudiano per conto del Coordinamento Nazionale Enti del Terzo Settore e dell’Associazione Italiana Centri Sportivi e Sociali Europei. Per questo ho depositato due nostri emendamenti sia al DL 24/2022 in conversione, sia alla PdL sul lavoro agile, attualmente in discussione in commissione lavoro alla Camera”. In data 28 aprile l'On. Angiola ha espresso soddisfazione per l'approvazione dei citati emendamenti al DL 24/2022, oltre a un terzo, tutti nell'ambito di una riformulazione proposta dal Governo che consentirebbe la proroga del lavoro agile per i soggetti fragili.
“È compito dello Stato” – ha concluso Angiola – “tutelare e proteggere questi lavoratori e non dobbiamo in alcun modo abbassare la guardia, visto che il virus continua a circolare e certamente continuerà a farlo”.