Deve essere richiesto dal medico di base per le persone non trasportabili
Il prelievo del sangue a domicilio per coloro che sono condizione di fragilità fisica o di disabilità è un’ottima soluzione per tutti i soggetti che necessitano di effettuare il prelievo ma hanno difficoltà a deambulare o sono impossibilitati a recarsi presso i punti prelievo. Questo servizio non è molto conosciuto ma è qualcosa che il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione non solo per gli invalidi ma anche per chi ha un impedimento permanente. In più, oltre a rivolgersi alla propria ASL per richiedere il servizio in maniera gratuita, i cittadini possono richiederlo anche rivolgendosi a un privato, purché dotato di autorizzazione.
Questo non significa che chiunque, anche solo per pigrizia, potrà chiedere l’esame ematico a casa, ma spetta comunque al medico di famiglia valutare ogni volta se sussistono i presupposti per inserire la richiesta nella ricetta.
QUALI CATEGORIE POSSONO RICHIEDERLO
Stante il fatto che, come accennato sopra, la prescrizione medica con apposita indicazione è fondamentale, la seconda condizione imprescindibile è data dall’impossibilità di trasportare la persona al distretto sanitario. Non vi sono, in ogni caso, limiti legati all’età o alla patologia, né è richiesto un certificato di invalidità civile.
Alcuni esempi di categorie di pazienti che possono accedere al servizio sono gli allettati per patologia o a seguito di intervento chirurgico o intervento, coloro che hanno le difese immunitarie basse, come trapiantati e malati oncologici gravi, pazienti cronici, soggetti non autosufficienti, donne con una gravidanza a rischio aborto, ecc. Anche malattie infettive contagiose, come morbillo e COVID-19, danno diritto al prelievo presso la propria abitazione.
QUALI ANALISI SI POSSONO FARE
Tra i test di routine che si possono richiedere a casa sono compresi emocromo, glicemia, creatininemia, uricemia e azotemia e albumina per misurare la funzionalità renale, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina per controllare la salute del fegato, colesterolo e trigliceridi per il metabolismo lipidico e la VES (velocità di eritrosedimentazione).
Oltre ai controlli ematici può essere richiesto il ritiro a domicilio di accertamenti che richiedano altri tipi di campioni, come urine e feci.
COME RICHIEDERE L’ANALISI A DOMICILIO
Il prelievo del sangue (come prestazione occasionale) può essere prenotato chiamando il centro di assistenza domiciliare del distretto sanitario o inviando una e-mail. In alcune regioni (Lazio, Liguria, Umbria, Basilicata, Molise, Valle d’Aosta) in genere è lo stesso medico a occuparsene. In altre (Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano) è il paziente/parente/caregiver che contatta il servizio di cure domiciliari. In altre ancora (Piemonte, Puglia, Lombardia, Sardegna) la richiesta può partire da entrambi. In alcune parti d’Italia (Campania, Marche, Sicilia, Calabria) per la singola prestazione il cittadino deve affidarsi ai laboratori di analisi privati accreditati o alle associazioni di volontariato.
Come accennato, per effettuare la richiesta sia presso l’ASL che presso un privato, è necessaria l’impegnativa del medico curante. Sulla ricetta dovrà essere presente l’indicazione circa il prelievo da effettuate e cosa analizzare. Per i soggetti con Legge 104, il medico potrà indicare direttamente sulla ricetta la necessità del prelievo presso la propria abitazione.
Per prenotare le analisi presso il poliambulatorio (ASL di competenza) è possibile utilizzare e-mail o FAX (alcuni centri richiedono un avviso telefonico), oppure tramite il medico curante che si farà carico d’inoltrare la richiesta al Distretto Sanitario. In ogni caso è sempre necessario indicare/allegare, oltre alla ricetta:
- nome e cognome del paziente;
- indirizzo a cui effettuare il prelievo;
- recapito telefonico;
- generalità del medico di base.
Se si opta invece per le analisi a domicilio in appoggio a centri privati autorizzati sarà il paziente, o chi si occupa di esso, a recarsi di persona in sede o ad effettuare una prenotazione telefonica per concordare giorno e orario. Il centro scelto invierà l’infermiere presso il domicilio indicato e all’orario concordato.
QUANDO SI PAGA IL TICKET
Salvo gli esenti per patologia o reddito, le modalità di pagamento del ticket per il prelievo a domicilio sono molteplici: allo sportello cassa dell’ASL (o tramite i totem collocati nei distretti), nelle farmacie aderenti alla convenzione con le aziende, con bonifico bancario, in alcuni punti vendita COOP, online sul sito dell’azienda sanitaria (come in Emilia Romagna e Veneto) o, ancora, attraverso il sistema di pagamenti elettronici della pubblica amministrazione pagoPa. Il codice IBAN si trova di solito sul portale dell’ASL o sull’impegnativa consegnata dall’infermiere al momento del prelievo.
Vi sono poi, nelle diverse regioni, alcune procedure specifiche e particolari, previste dalle ASL territoriali. In Molise, per esempio, si può anticipare la somma al medico di famiglia, che poi rimborsa l’azienda tramite bonifico sulla piattaforma regionale. Mentre l’azienda sanitaria della Provincia di Bolzano invia la fattura a domicilio. In alcune regioni, invece, del Sud (Sicilia, Calabria, Campania), per la carenza di personale sul territorio, al cittadino viene suggerito di rivolgersi ai laboratori privati accreditati con il SSN, sempre muniti di ricetta. In questo caso si dovrà pagare oltre al ticket (se dovuto) la prestazione dell’infermiere (10 euro circa).