La giovane è affetta da SMA ma la malattia non le ha impedito di diventare una talentuosissima pilota di droni
“Non cammino, ma volo”. È questo lo spirito di Luisa Rizzo, 18enne di San Pietro in Lama, in provincia di Lecce, che pochi giorni fa ha ottenuto uno dei più importanti riconoscimenti: è stata nominata Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella, che ha voluto premiare i ‘giovani eroi’ al tempo del COVID-19. Luisa è nata con l’atrofia muscolare spinale (SMA), una malattia rara che provoca la perdita dei motoneuroni, le cellule nervose che regolano il movimento dei muscoli. A causa di questa patologia si verifica una progressiva debolezza muscolare che interessa, in particolar modo, gli arti inferiori e l’apparato respiratorio.
Luisa, però, è prima di tutto una ragazza piena di talento: la SMA non l’ha fermata perché, insieme alla famiglia e alle sue amiche, ha trasformato il suo sogno – praticare uno sport che avesse a che fare con la velocità a livello agonistico – in una passione che l'ha portata a partecipare ad importanti competizioni sportive, con il nome di battaglia “Leo on Fire”: “Leo” perché è del leone, un segno di fuoco, ma “Fire” anche perché quando gareggia si infiamma, si accende.
Luisa è una pilota di droni, un’atleta della Nazionale italiana di Aeromodellismo per la categoria F3U drone racing, uno sport innovativo che pratica da anni a livello agonistico. Tutto è iniziato quando suo padre le ha regalato il primo velivolo radiocomandato. “A causa dell’atrofia muscolare spinale non muovo quasi nulla e lui voleva raggiungere l’obiettivo di farmi almeno usare dita e mani, facendomi divertire”, racconta la giovane in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Un giorno sono andata al campetto dietro casa, a San Pietro in Lama, nel leccese, per allenarmi con il drone. Ci sono tornata anche il giorno dopo. E così il giorno dopo ancora”. Nel giro di poco tempo, quello che all’inizio era nato come un passatempo si è trasformato in una vera e propria passione e, infine, in un’attività sportiva a tutti gli effetti, tanto che Luisa, nel 2019, si è laureata campionessa italiana nella sua disciplina.
Ora che è diventata Alfiere della Repubblica, la giovane ha un nuovo titolo che la onora, ma, soprattutto, un riconoscimento attraverso cui mandare un messaggio a tanti ragazzi con difficoltà, per spronarli a non chiudersi in sé stessi e per dire loro "guardate che si può fare".