La malformazione interessa il corno occipitale ed è individuabile mediante test prenatale con ultrasuoni
FRANCIA - L'infezione congenita da citomegalovirus (CMV), che colpisce lo 0,5-1 per cento delle gravidanze nei paesi sviluppati, è la causa principale di ritardo mentale e perdita dell'udito nei bambini. In seguito alla diagnosi di infezione a carico della donna in gravidanza è importante valutare l'eventuale trasmissione e le conseguenti anomalie nel feto, attraverso test a ultrasuoni o amniocentesi.
Un nuovo studio, coordinato dal Dr. Olivier Picone del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Hospital Foch di Suresnes e pubblicato recentemente su Prenatal Diagnosis, ha analizzato i risultati del test a ultrasuoni in 69 casi di CMV congenito, al fine di individuare delle peculiarità che possano facilitare la diagnosi e aiutare a comprendere i meccanismi fisiopatologici dell'infezione da citomegalovirus.
30 casi, ovvero il 43,5 per cento, presentavano anomalie riscontrate mediante test prenatale con ultrasuoni e confermate grazie a risonanza magnetica per immagini, tra questi, in 16 casi erano presenti sia anomalie cerebrali che extra-cerebrali, in 10 solo a carico del cervello e in 4 solo di tipo extra-cerebrale.
Tra i 13 tipi diversi di malformazioni a danno del cervello identificate, una in particolare ha attirato l'attenzione degli esperti, poiché non risulta associata a nessun altra condizione e potrebbe quindi essere un segno specifico dell'infezione congenita da citomegalovirus. Si tratta di una cavità anecogena, cioè che non riflette gli ultrasuoni, localizzata all'estremità di una struttura del cervello chiamata corno occipitale, riconosciuta in 11 casi, e in prossimità del corno temporale in 3 casi.
Nel feto questa zona del cervello, detta periventricolare, corrisponde alla zona germinale, composta da numerose cellule proliferanti e cellule con caratteristiche tipiche delle staminali neurali, che, come descritto in un altro studio dello stesso gruppo, rappresentano il target preferenziale del CMV.
Gli autori spiegano l'importanza dell'osservazione: “Migliorando la conoscenza dei risultati del test prenatale a ultrasuoni in relazione all'infezione da CMV, si può aumentare la sensibilità della tecnica. Il personale medico che esegue la sonografia deve essere in grado di individuare queste anomalie al fine di evitare diagnosi scorrette. Inoltre capire il modo in cui il CMV porta a lesioni nel corno occipitale è importante perché potrebbe aiutarci a capire la fisiopatologia dell'infezione congenita”.