La patologia è caratterizzata da un dolore acuto resistente agli antidolorifici tradizionali
Un nuovo trattamento per il dolore potrebbe migliorare la vita dei pazienti affetti da algodistrofia. La nuova speranza arriva dai bisfosfonati, la famiglia di farmaci comunemente impiegati nella cura dell’osteoporosi.
Una caratteristica dell’algodistrofia, il cui sviluppo viene ricondotto a un disturbo circolatorio locale a livello dell’osso interessato, con conseguente carenza di ossigeno nell’osso colpito e acidosi, è proprio la presenza nel segmento osseo di una severa osteoporosi.
L’osservazione di questa caratteristica della malattia ha quindi suggerito a un gruppo di medici italiani, guidati da Luigi Sinigaglia, responsabile dell’UO di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico G Pini di Milano e Presidente SIOMMMS, Società Italiana Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro, e da Massimo Varenna, Responsabile U.O. Centro Diagnosi e Terapia Patologie Osteometaboliche dell’Istituto Ortopedico Pini di Milano, l’utilizzo di farmaci specifici.
Il gruppo ha quindi sperimentato su un gruppo di 82 pazienti la terapia a base di neridronato in infusione. Lo studio, pubblicato sulla celebre rivista Rheumatology, è stato condotto in doppio cieco, e controllato con placebo.
“Già dopo 20 giorni dall’inizio della terapia – ha spiegato Sinigaglia - si ha un netto vantaggio a favore di neridronato e il dolore crolla quasi a zero dopo 40 giorni. Per quanto riguarda poi la percentuale di pazienti che hanno avuto una riduzione del dolore superiore al 50% questa si è verificato nel 72% dei pazienti che ricevevano neridronato e solo nel 30% dei pazienti trattati con placebo. Si tratta di uno studio importante perché dovrebbe consentire di avere da parte di AIFA l’indicazione all’utilizzo di questo farmaco nella cura dell’algodistrofia”.
Quando i bisfosfonati si concentrano a così alte funzionano come potentissimi antinfiammatori a livello locale e sono in grado di contrastare i meccanismi patogenetici della malattia. Per la cura dell’algodistrofia è però necessario ricorrere a formulazioni somministrabili per endovena, perché ciò consente di raggiungere concentrazioni più elevate a livello dell’osso.
Ricordiamo che "l’algodistrofia è caratterizzata dal dolore che di solito è sproporzionato rispetto al normale decorso dell’evento clinico che ne è la causa – spiega Luigi Sinigaglia -. Interessa quasi sempre la mano o il piede e associa al dolore sintomi particolari come disturbi della sensibilità, incapacità al movimento, edema e arrossamento locale."
Si tratta di una patologia rara e fortemente invalidante, proprio per il dolore che comporta. La patologia viene infatti identificata anche con il nome di Sindrome da Dolore Regionale Complesso (CPRS).
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la nostra sezione dedicata all'algodistrofia.