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SUMMIT, NJ - Celgene Corporation ha presentato i risultati ottenuti dallo studio di fase III MDS-005 sull’uso di  REVLMID (lenalidomide), in confronto al placebo, nel trattamento della sindrome mielodisplastica non del 5-Q (MDS). I risultati relativi al raggiungimento dell’endpoint secondario sono stati presentati durante il 13 ° Simposio Internazionale sulle sindromi mielodisplastiche. I risultati su MDS-005 erano già stati presentati nel 2014 durante la riunione annuale dell'American Society of Hematology e riferivano che un numero significativo di pazienti trattati con lenalidomide raggiunge l’endpoint primario (indipendenza trasfusionale maggiore rispetto al placebo).

Nella presente analisi, presentata dalla  Dr.ssa Valeria Santini, sono state prese in considerazione le misure relative alla determinazione della qualità della vita (HRQoL), utilizzando un questionario dell'Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro (European Organization for Research and Treatment of Cancer Core Quality of Life Questionnaire QLQ-C30), ogni 12 settimane e in sospensione.

Sono stati valutati i pazienti che hanno avuto una variazione di almeno 1 punto rispetto al basale (lenalidomide n = 122, placebo n = 56). I settori clinici pre-selezionati in cui si sono ottenuti risultati più rilevanti sono stati:, dispnea, funzionamento fisico, funzionamento emotivo, stanchezza e qualità globale della vita.
Alla 12° settimana i cambiamenti medi nei punteggi HRQOL al basale non erano significativamente differenti tra i due bracci di trattamento per i domini pre-selezionati. Alla 24° settimana, invece, le misurazioni  HRQoL favorivano lenalidomide rispetto al placebo in tutti i domini pre-selezionati.

Consulta il comunicato stampa originale (lingua inglese).

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