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Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology i farmaci immunosoppressori chiamati tiopurine, impiegati nel trattamento dei pazienti affetti da Malattia Infiammatoria Intestinale (IBD), aumenterebbero il rischio di sviluppare disordini mieloidi come la Leucemia Mieloide Acuta e le Sindromi Mielodisplastiche.
Le tiopurine vengono utilizzate nei pazienti con IBD al fine di ridurre l'infiammazione e fornire sollievo dai sintomi. Però, come afferma l'autore dello studio Laurent Peyrin-Biroulet - “Al fine di prendere decisioni consapevoli ed opportune circa l'uso delle tiopurine, i pazienti e gli operatori sanitari devono essere istruiti sui rischi e i benefici di questo trattamento.

Secondo la nostra ricerca il rischio di disordini mieloidi non è aumentato tra la popolazione generale IBD rispetto alla popolazione generale, tuttavia è aumentato tra coloro che prendono le tiopurine. Speriamo che questi risultati spingano altri ricercatori ad indagare di più sull'uso di questi farmaci e sui suoi effetti potenzialmente dannosi."

I ricercatori hanno condotto uno studio prospettico osservazionale al fine di determinare la tendenza a sviluppare disordini mieloidi di pazienti IBD esposti a tiopurine. Lo studio ha coinvolto 19.486 pazienti arruolati nello studio 'Cancers Et Surrisque Associé aux Maladies inflammatoires intestinales' condotto in Francia dal maggio 2004 al giugno 2005.

Dopo tre anni di follow-up (nel 2007), cinque pazienti hanno ricevuto diagnosi di disturbi mieloidi, tre erano affetti da Sindrome Mielodisplastica e due da Leucemia Mieloide Acuta. Quattro di questi pazienti erano stati precedentemente esposti a tiopurine. I pazienti che non ricevevano tiopurine durante lo studio e quelli che non avevano mai ricevuto questi farmaci non mostravano un aumento del rischio di sviluppare disturbi mieloidi.

Mentre questi risultati forniscono una forte evidenza della connessione tra tiopurine e disturbi mieloidi in pazienti IBD, il rischio assoluto per un singolo paziente è solo 1 su 10.000. Quindi il collegamento tra questi due fattori va ancora attentamente indagato ed è necessario valutare il rischio rispetto ai benefici riconosciuti alle tiopurine nella gestione delle IBD.

Proprio per aiutare i medici e i pazienti in questa difficile scelta, l'American Gastroenterological Association (AGA) ha sviluppato delle linee-guida di supporto.

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