BARCELLONA (SPAGNA) – L’immunoterapia è una promettente modalità di trattamento per le malattie neoplastiche. L’anticorpo monoclonale di tipo murino blinatumomab è il primo appartenente a una nuova classe di anticorpi bispecifici chiamati BiTE (bi-specific T-cell engagers), che esercitano un’azione selettiva e dirigono il sistema immunitario umano selettivamente contro le cellule tumorali.
Una molecola di blinatumomab combina due siti di legame: un sito per il CD3 (parte del recettore della cellula T, TCR) sulle cellule T e un sito per il CD19, presente sulle cellule B bersaglio. Il farmaco, quindi, agisce facendo da collegamento tra questi due tipi di cellule e consentendo l’attivazione della cellula T, che esercita la propria attività citotossica sulle cellule bersaglio e le elimina. Il blinatumomab ha dimostrato un’attività promettente nel linfoma a cellule B non-Hodgkin e, soprattutto, nelle cellule B precursori della leucemia linfoblastica acuta.
Quattro ricercatori dell’Università di Barcellona hanno analizzato la chimica, le proprietà farmacologiche, l’attività clinica, la sicurezza e la tollerabilità di blinatumomab, utilizzato nel trattamento della recidiva/refrattaria, negli adulti e nei bambini. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Expert Opinion on Orphan Drugs.
Il farmaco ha dimostrato tassi di risposta incoraggianti sia negli adulti che nei bambini. Blinatumomab ha un profilo di sicurezza favorevole, anche se si possono verificare eventi reversibili nel sistema nervoso centrale e la sindrome da rilascio di citochine. Negli Stati Uniti alcune incoraggianti relazioni sull’attività di blinatumomab nella recidiva/refrattaria delle cellule B precursori della leucemia linfoblastica acuta hanno portato alla sua approvazione da parte della Food and Drug Administration, dopo un processo di riesame accelerato, il 3 dicembre 2014.