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Uno studio clinico di fase III ha dimostrato che regorafenib, inibitore della chinasi prodotto da Bayer,è in grado di ridurre il rischio di ricaduta nei GIST, tumori stromali gastrointestinali. Sembra infatti che, con l’assunzione del farmaco, il tasso di sopravvivenza libera da progressione sia quadruplicato, e il rischio di morte o di progressione si sia ridotto del 73 per cento. I risultati dello studio in questione sono stati presentati da George D. Demetri, MD, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, al meeting dell'American Society of Clinical Oncology.
Nello studio i pazienti sono stati randomizzati per ricevere il farmaco o il placebo, unitamente alle migliori terapie di supporto attualmente approvate (sunitinib e imatinib).
Nei pazienti con GIST la resistenza ai farmaci si verifica nel quasi 90 per cento dei casi, con la comparsa di forme mutanti resistenti ai farmaci, che richiedono quindi nuovi inibitori delle chinasi per controllare il tumore.

Gli effetti collaterali si sono verificati secondo le previsioni: non è stato riscontrato nessun evento avverso di fase 3 ma il 56 per cento dei pazienti trattati ha riscontrato reazioni cutanee, il 49 per cento ipertensione e il 41 per cento diarrea.

Regorafenib è già stato presentata alla FDA per l'approvazione nel carcinoma metastatico del colon-retto e dovrebbe essere presentata per l'indicazione in GIST entro la fine dell'anno.

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