Ancora poche settimane e poi gli americani affetti da carcinoma midollare alla tiroide (CMT) potrebbero avere a disposizione un nuovo farmaco per la terapia: si tratta del vandetanib, un farmaco prodotto dall’azienda Astra Zeneca che prevede una sola somministrazione orale giornaliera. L’apertura viene dalla massima autorità americana dei farmaci, la FDA, che ha dato la scorsa settimana un primo parere favorevole anche se sembra per ora che l’indicazione terapeutica sia da limitare a quei pazienti che soffrono della forma progressiva e sintomatica di questo raro tumore.
Secondo le autorità americane questo carcinoma verrebbe diagnosticato a 2mila americani ogni anno e rappresenta solo il 5 – 10 per cento di tutti i tumori alla tiroide. Secondo il parere degli esperti FDA, espresso all’unanimità, saranno comunque necessari degli studi post registrativi soprattutto perché nel dosaggio attualmente considerato, 300mg, c’è una categoria di possibili effetti collaterali piuttosto ampia e per questo si consigliano studi volti a valutare la tollerabilità e l’efficacia di una terapia attraverso una dose più bassa. Attualmente sul nuovo farmaco oncologico che solo uno studio con risultati di fase tre che mostra un miglioramento del 54 per cento della sopravvivenza senza progressione rispetto al gruppo trattato con placebo in uno studio compiuto su 331 pazienti
Il farmaco è un inibitore potente e selettivo delle tirosinchinasi associate al recettore del fattore di crescita angio-endoteliale (VEGFR), al recettore del fattore di crescita epidermoidale (EGFR) e al RET (REarranged during Transfection). Una delle proteine target del farmaco, la RET, è coinvolta nella crescita del carcinoma midollare della tiroide.
In precedenza il farmaco era stato studiato per il tumore al polmone Nsclc in fase avanzata, in combinazione con la chemioterapia. Lo scorso anno, però, AstraZeneca aveva ritirato la domanda di registrazione depositata all'Fda e all'Ema in quanto il farmaco non aveva aumentato la sopravvivenza. Ora per questo stesso farmaco si sta studiano efficacia e tollerabilità anche per il più comune carcinoma papillare della tiroide.