Alcuni centri italiani sono dei modelli da imitare. Raviglione: "Necessario attrarre ricercatori esteri in Italia"
Si è da poco tenuto il Convegno "Gli scienziati italiani nel mondo e la crescita del Paese”. L'evento, organizzato in collaborazione con l’Aspen Institute e la Farnesina (che l'ha anche ospitato) ha trattato una tematica sempre più pressante in Italia: la necessità di una vera e propria rete, che colleghi i ricercatori Italiani all'estero con la nostra nazione.
Secondo il presidente della "Fondazione Italia – Cina", Cesare Romiti, i ricercatori italiani all’estero "dimostrano sempre un grande amore per l’Italia, accompagnato sempre da una grande delusione perché questo amore non diventa mai nulla di concreto" ed il Governo italiano dovrebbe fornire loro "interventi concreti" e "coordinamento" per unire ricercatori e Paese con lo scopo di garantire un futuro migliore alla ricerca in Italia.
Al convegno sono intervenuti il Ministro degli esteri ,Terzi, ed il Ministro dell’istruzione, università e ricerca, Profumo. L'evento ha visto due sessioni: la prima ha trattato la tematica dell' "Articolazione di reti tra i talenti scientifici italiani all’estero" e la seconda il "Rapporto tra ricerca e produzione".
I ricercatori presenti al convegno hanno proposto un'unione tra governo e ricercatori al fine di favorire la circolazione della conoscenza e per migliorare la comunicazione tra i ricercatori Italiani all'estero ed il nostro governo. Sia Terzi che Profumo hanno accolto questa proposta e quest'ultimo ha specificato che a suo parere tale unione dovrebbe concretizzarsi in una "struttura in grado di interagire continuamente con l’Italia" attraverso un "canale bidirezionale". La proposta non è nuova, attualmente sono già presenti reti ma secondo Mario Raviglione (OMS - Ginevra) non si è raggiunto il fine perchè "i ricercatori non si rapportano all'Italia" e dunque perchè le nuove reti lo raggiungono c'è, a suo parere, bisogno di una "task force" regolata da "una normativa e una legislazione adeguata".
Se è necessario favorire la comunicazione tra ricercatori Italiani all'estero e governo, altrettanto importante ed impellente è attrarre ricercatori esteri in Italia. Per raggiungere tale scopo secondo molti è indispensabile snellire le procedure per la concessione dei visti di ingresso sia ai ricercatori che alle loro famiglie, proporre cariche di tutoraggio dei ricercatori esteri a quelli nostrani, differenziare l'insegnamento dalla ricerca, creare "centri d'eccellenza" e valorizzare l’uso della lingua italiana nel mondo.
Attualmente in Italia l’ICGEB - International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, "centro di ricerca internazionale, ma tutto italiano, sostenuto da 60 diversi Paesi", ospita ragazzi provenienti da 27 Paesi. "Noi non abbiamo problemi ad attrarre studenti dall’estero: il problema è cosa offrire loro dopo il PhD o il post-doc" - ha affermato Mauro Giacca, Direttore dell' ICGEB di Trieste.
L'ICGEB è un'organizzazione Internazionale che dal 1987 opera all'interno del Sistema delle Nazioni Unite ed è finanziata anche dal Ministero degli Affari Esteri. Diretta da Francisco Baralle, comprende centri e affiliati in tutto il mondo (New Delhi - India, Cape Town - Sudafrica) ed ha la direzione generale in Italia, a Trieste.
I laboratori Italiani vantano una superficie di 10.000 metri quadrati, nei quali hanno luogo le moderne ricerche di biologia molecolare e cellulare che rendono l'ICGEB un'eccellenza internazionale. L'organizzazione non si occupa però solo di ricerca ma anche di formazione di ricercatori di altissimo profilo, grazie anche al conferimento di borse di studio della durata di due o tre anni e all'organizzazione di un corso internazionale di dottorato di ricerca per giovani laureati italiani e stranieri realizzato in collaborazione con istituzioni accademiche di alto livello, tra cui l'Open University, Regno Unito e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 1992 sono più di 125 i dottorandi che hanno portato a termine i loro studi all'ICGEB e che hanno ottenuto una media di oltre 3 pubblicazioni peer-reviewed internazionali ciascuno.